E’ proprio vero; chi troppo chi nulla.
Quando hai giocatori con tutte le potenzialità, oltre la classe, intelligenza ed estrema educazione -qualità che nel calcio sono merce rara- tipo chesso Leiva, nati per regalarci gioia gaudio, ogni tanto ti devi arrendere a due fattori imponderabili: er tempo che passa e contratti in scadenza.

Mentre Tare tessera gli acquisti più fake dell’ultimo biennio triennio lustro, roba che tra Kamenovic e Cabral manco ci sbattiamo a capire quale sia il numero di maglia, rischiamo di perdere pezzi lungo la via.
NB. Ogni tanto li nomino -Kamenovic/Cabral- solo per sincerarmi che stiano bene, quasi quasi mi pareva più credibile VAVRO e ho detto tutto.

È la settimana del Derby capitolino, sempre una partita diversa dalle altre.
E, come se non bastasse quella certa ansietta a ricordarti che nella stracittadina nulla è scontato, la viviamo col pensiero -reso noto dalla stampa- che, per alcuni giocatori biancocelesti quello di domenica potrebbe essere l’ultimo “scontro al primato cittadino” della carriera. (Nella Lazio).
Poi che io abbia una GIGANTESCA preferenza per qualcuno di questi è un altro discorso. Ma che cominci ad avere rimpianti è normale, il fatto che la Lazio sia abbastanza sfortunata quanto a fauna calcistica sul mercato è oggettivo, dai.

E perciò quando a salutare potrebbero essere “quelli BONI”, ,’na certa malinconia ti sale.

Un sacco di bravi ragazzi girano a Formello, per carità, compresi quelli che nel frattempo se ne sono andati. Qua però, “dei belli che non ballano”, non ce ne facciamo nulla.

Come sottolineato da Il Corriere della Sera, 4 calciatori biancocelesti hanno il contratto in scadenza.
Ma chissà che, in questi mesi, non possano riaprirsi discorsi per il rinnovo. 

Rinnovo o non rinnovo, non è di Lucas il problema….
Discorso diverso per quanto riguarda ASSOLUTO LEIVA.
Come lui ce ne sono capitati 5 o 6 in un lustro a di’ tanto. (Ciao Biglia, ciao).
Uno che ha sempre giocato col mestiere in mano, con la testa, sobrio nelle reazioni fuori dal campo senza mai una parola fuori posto verso qualcuno.
Non si sta risparmiando nemmeno adesso che la fatica si fa sentire di più, anzi, si è messo in gioco al 101%, palesando la differenza INCOLMABILE che lo separa da quegli altri in panchina.
Non che avessi dubbi, ma ADOVO Leiva sempre più. 
Ho sempre amato la garra che – con mezzo passetto come suo solito – ha DISARCIONATO centinaia di avversari.
Più raffinato e ostentato, specie in paragone al cringe di Akpa Akpro. 
In tanti hanno scritto commenti ingrati su di lui e lo hanno definito BOLLITO, ma CHISSA’ PERCHE’ appena arrivò Escalante, a quei tempi su Lucas nessuno aveva avuto da ridire.
C’è un nemico però, che nessuno di noi può vincere, manco se sei Leiva: il tempo che passa. 

Patric e Luiz Felipe.
L’uno l’opposto dell’altro, senza dubbio, ma entrambi mi danno l’idea di essere dei gran bravi ragazzi, di quei bonaccioni dal cuore puro che, se fanno qualche minchiatella qui e lì, è solo colpa della foga eccessiva. 
Mi paiono sinceramente attaccati alla maglia che li ha portati alla ribalta, che non è mica poco.

Strakosha si è ripreso la Lazio.
Perché se da una parte abbiamo gente così irrimediabilmente stitica da non spendersi più del minimo sindacale, una volta capito che Reina pure ha i suoi annetti sulle spalle e in tribuna non ti ci mandano, Strakosha ha avuto una c@zzo di reazione.
E quando ho visto che non si è totalmente perso, anzi, non si è fatto abbattere ed ha fatto un passo in più, già qua mi potrei commuovere.

Perché va bene tutto, e va bene che certi teatrini Formelliani sono patetici, ma almeno un minimo! 
Almeno un minimo di chiarezza sulla situazione dei contratti e non chiedo la trattativa minuto per minuto, mi accontenterei di sentirli sbilanciare. E che Diamine!

Io all’indecisione di Luiz Felipe e Strakosha ci credo perché li rispetto. (Secondo me Patric rinnoverà).
Da una parte quello con la maglia titolare sempre pronta, dall’altra quello capace di risollevarsi anche dal momento più nero.
Diversi ma, per me, entrambi sinceri. 

Ed in quel parco faunistico che è la società capitolina, non è facile avanzare richieste oneste, lo capisco.
Per una volta non mi dilungo un po’ di più sul rinnovo, se non altro perché mi sto conservando i popcorn per quando voleranno stracci a mezzo stampa su liti, vere o presunte, tra i vari entourage di chicchessia e Lotito.

Ma alle questioni di contratto, oggi, non ci voglio pensare, non ce la posso fare a farcela.
Per ora li voglio vedere tutti in love, alle prese con il derby, concentrati a farsi spazio tra le dichiarazioni trashissime di Mourinho.

Simplemente, Xoxo.

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